Nella notte è morto Paolo Rossi: aveva 64 anni e da tempo lottava contro un male incurabile che non gli ha lasciato scampo
Un altro grande protagonista del calcio mondiale, non solo italiano, se ne è andato: è morto Paolo Rossi, il simbolo di quella nazionale italiana che nel 1982 vinse il Mondiale in Spagna. Aveva 64 e da tempo lottava con un male incurabile che non gli ha lasciato scampo. Nato a Prato, è esploso calcisticamente nel Vivenza alla fine degli anni ’70, passo poi al Perugia dove rimase coinvolte nello scandalo del calcioscommesse del 1980: fu squalificato per due anni (anche se dichiarò innocente), tornò a giocare il 19 aprile del 1982 con la maglia della Juventus, che nel frattempo lo aveva acquistato.
Paolo Rossi e il Mondiale del 1982
Il ct della nazionale, Enzo Bearzot, decise di convocarlo comunque per il Mondiale, nonostante le pochissime partite giocate: una scelta che si rivelò vincente. Paolo Rossi fu decisivo nella ultime tre partite del mondiale: prima mise a segno una tripletta al Brasile, poi siglò entrambe le reti nel 2-0 in semifinale alla Polonia, infine segnò uno dei tre gol azzurri nel 3-1 alla Germania Ovest che valse il titolo mondiale. Quell’anno Pablito vinse anche il Pallone d’Oro. Con la maglia della Juventus è stato anche tra i protagonisti di un derby divenuto storico: Torino-Juventus 3-2 del 27 marzo 1983, quella della rimonta da 0-2 a 3-2 in tre minuti. Fu Paolo Rossi a segnare la rete del momentaneo 0-1.
Mai riuscito ad accostarlo alle me.r.de. A 14 anni Italia Brasile 3+2 ti segna, inutile girarci attorno. Il girone con Argentina e Brasile una favola a occhi aperti dove spuntava sempre lui a metterla dentro…. Quella squadra aveva molto più granata di quanto se ne descrisse tra Bearzot e Graziani… Leggi il resto »
Non mi piaceva perché offusca a Graziani, però non l’ho mai sentito lamentarsi. Cominciai ad apprezzarlo quando smise di giocare e faceva l’opinionista. Comunque di fronte alla morte, almeno per me, non ci sono più barriere. RIP.
Mi dispiace. Ricordo la sua tripletta contro il Brasile e soprattutto la radiocronaca che ne aveva fatto un cronista brasiliano. Era uno spettacolo ed un esempio di sportività. Mi piacerebbe tanto ritrovarla. Su internet c’è qualcosa, ma non quella che ricordo io.